La riapertura dei voli sul territorio nazionale ed europeo è prevista per il prossimo 3 giugno. Gli scali di Roma, Milano, Venezia e Bologna sono tra gli snodi principali da cui riparte lo sblocco dei trasporti della Fase 2. Ma la necessità di riaprire le tratte territoriali, prima, e nazionali e internazionali, poi, pone in essere numerose questioni relative al traffico aereo. Quello dei trasporti è un settore che ha sofferto enormemente la fase di lockdown e i maggiori aeroporti italiani non sono esenti da pesanti ripercussioni.

Il lockdown in numeri
Si stima che durante il mese di maggio dello scorso anno, i voli di linea rappresentassero l’85% del traffico totale, contro il 32% del 2020. Al contrario, i voli cargo, che nel 2019 rappresentavano il 2% del totale di partenze e arrivi, oggi costituiscono ben il 17% dei traffici aerei. Una percentuale che fa riflettere, poiché moltissimi sono stati i voli destinati agli aiuti medici e alle attività di supporto nel tentativo collettivo di sconfiggere la pandemia. È stato possibile affrontare i momenti più critici proprio grazie ai voli cargo impegnati nel trasporto. Attrezzature mediche, maschere, ventilatori (gran parte dei quali provenienti dalla Cina) hanno viaggiato molto frequentemente negli ultimi mesi. Il traffico merci, dunque, non solo non ha subito uno stop, ma ha garantito esportazioni e trasporti interni di beni di prima necessità. Attori fondamentali, in questo scenario, sono stati i quattro aeroporti italiani in cui Skygate S.p.A. opera.

Una ripartenza è possibile
Cifre che fanno riflettere e che lasciano presagire le ripercussioni sul mercato. ACI Europe, associazione che rappresenta circa 500 aeroporti europei, stima una perdita di quasi 14 miliardi di euro per gli operatori del settore. A cui vanno aggiunte le cifre legate all’indotto e alle attività collaterali, come servizi di ristorazione e negozi negli aeroporti. Non poche compagnie hanno già annunciato ingenti tagli al personale: un dato che potrebbe ritardare la riapertura delle tratte internazionali di alcune settimane.
Tuttavia, anche se le premesse e i numeri, ad oggi, non sono confortanti, una ripartenza è possibile e necessaria. La riapertura delle frontiere, prevista dalla Fase 2 per il prossimo 3 giugno, infatti, fa ben sperare, anche in virtù di una graduale ma sinergica ripresa economica. E il comparto aeroportuale, com’è intuibile, rappresenta un volano importantissimo sia sul versante business che su quello leisure.